
Obiettivo Anno XXIII° n. 400 del 15 settembre 2011
Giornale Epoca 88 - N° 1 del 15 settembre 2011
(Pubblicato anche su Dedalo Multimedia Enna - Anno 2012)
Giornale Epoca 88 N° 7 del 13 Dicembre 2012
Giornale Epoca 88 N° 9 del 15 Aprile 2013
Giornale Epoca 88 N° 10 del 18 Giugno 2013
Giornale Epoca 88 N° 10 del 18 Giugno 2013
Giornale Epoca 88 N° 11 del 13 Agosto 2013
Giornale Epoca 88 N° 11 del 13 Agosto 2013
Giornale Epoca 88 N° 13 del 18 Dicembre 2013
Giornale Epoca 88 N° 15 del 19 Aprile 2014
Giornale Epoca 88 N° 16 del 14 Giugno 2014
Giornale Epoca 88 N° 18 del 31 Gennaio 2015
Di fatto la Leonfortese è nata nel lontano 1966 (ma non era una società vera e propria)
Per il giovane calciatore Emanuele Novembre il sogno del calcio professionistico pare avverarsi
(Maurizio Di Fazio)
Sono attivi i Consorzi di Bonifica di Sicilia Orientale e Occidentale.
“Decreti attuativi approvati”
(AUTORE DI ORIGINE LEONFORTESE)
Decreto Presidenziale 12 settembre 2017: “Approvazione dello schema tipo di statuto dei Consorzi di Bonifica” (Gurs – venerdì 29 settembre 2017 – Anno 71 – Numero 41 – parte prima) Dopo quattro anni in cui si è tenuta nei cassetti, la riforma dei consorzi di bonifica ha subito nelle ultime settimane una improvvisa accelerazione con atti che appaiono incongruenti ed illegittimi. Ad evidenziarlo è una dettagliata interrogazione presentata dalla deputata regionale di Forza Italia, Bernardette Grasso. “La riforma che si vorrebbe attuare – afferma la parlamentare – certamente vanificherà il raggiungimento delle finalità che hanno guidato il Legislatore nell’emanare la predetta legge e determinerà enormi costi per la collettività. Quando, viceversa, come è nello spirito della Legge, si sarebbe dovuto pensare ad una riforma utile ad adeguare i servizi di bonifica e di irrigazione alle attuali esigenze dell’agricoltura”. Appare quindi irrinunciabile effettuare una attenta riflessione sulle legittimità ed efficacia dei predetti atti amministrativi emanati nell’ambito della procedura di riforma in atto, in modo da permettere ai nuovi Enti di poter nascere su basi solide, sia dal punto di vista giuridico che organizzativo ed economico e, di conseguenza, riuscire ad assicurare servizi efficienti e produttivi in favore dell’utenza. I Consorzi di Bonifica hanno il compito di realizzare e gestire opere di difesa e regolazione idraulica, di provvista e utilizzazione delle acque a prevalente uso irriguo, interventi di salvaguardia ambientale. I Consorzi svolgono quindi un’attività polifunzionale, mirata alla sicurezza territoriale, ambientale ed alimentare del Paese, contribuendo in tal modo ad uno sviluppo economico sostenibile. A difendere gli interessi dei Consorzi di Bonifica è l’Associazione nazionale ANBI (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue), con personalità giuridica privata, che rappresenta e tutela gli interessi dei Consorzi di Bonifica, di irrigazione e di miglioramento fondiario operanti in Italia. Questo in sintesi sono le opere realizzate e gestite dai Consorzi siciliani: superficie territoriale Regione Siciliana Ha. 2.570.723, Superficie Consorziata Ha. 2.374.474 (% 92,36).
dei Consorzi di Bonifica Siciliani attraverso l’istituzione di due soli Consorzi (Occidentale ed Orientale) per l’interno territorio regionale, demandando alla Giunta Regionale l’approvazione dello Statuto e del Regolamento di organizzazione dei due istituendi Consorzi, da predisporre a cura dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, atti che dovevano essere adottati entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge. Con deliberazione della Giunta Reg.le n° 325 dell’08/08/2017 è stato approvato lo schema tipo di Statuto e con deliberazione n° 326 dell’08/08/2017 e n° 385 del 12/09/2017 è stato approvato lo schema tipo di Regolamento. Quindi con D.P Reg. n. 467 del 12/09/2017 è stato approvato lo schema tipo di Statuto e sono stati costituiti i Consorzi di Bonifica Sicilia Occidentale e Sicilia Orientale e con successivo D.P. Reg. n. 468 del 13/09/2017 è stato approvato lo schema tipo di Regolamento. Ad un primo esame i predetti atti regolamentari, sembrerebbero evidenziare gravi incongruenze e difformità:
Per il Consorzio di Bonifica Sicilia Orientale sono state previste n°8 aree, mentre per quello Occidentale solo 6. Tale difformità tra i due Enti genererà disparità di trattamento e non se ne comprendono le motivazioni, in quanto le attività consortili da sempre espletate sono le medesime in tutti i Consorzi. Ciò potrebbe ingenerare la nascita di contenziosi da parte dal personale, con inevitabili danni per la P.A.
Successe a Leonforte mezzo secolo fa (correva il 14 settembre del 1967), quando alcuni pionieri del calcio fondarono l’Associazione Polisportiva Leonfortese – Incipit “Una delle società più antiche della Sicilia”. Quasi a significare l’importanza della ricorrenza, a Leonforte sabato 30 settembre u.s. sono arrivate tantissime autorità sportive: Santino Lo Presti (presidente del comitato regionale), Paolo Rosso della Figc provinciale, il presidente dell’Aia Michele Cavatteri e provinciale Giuseppe Di Gregorio, Angelo Sberna del Coni, Massimiliano Bircler del calcio a 5.
– Le prime porte del primo campo di calcio – delimitante il fondo del rettangolo stesso – dei primi pionieri del football leonfortese furono erette con traverse di legno (che sostituivano i tradizionali pali di legno) che una comitiva di giovanissimi leonfortesi (guidata dal giovane Tano Santangelo), girovagando, trovò abbandonati per terra (qualcuno afferma che furono rubati…) presso la Stazione Ferroviaria di Pirato (Leonforte).
La crisi del libro… perché?

Tra i suoi maestri di calcio il professore Salvatore Bianchetti e il tecnico Francesco Lanzafame
51 ANNI DI STORIA
BUON COMPLEANNO LEONFORTESE
"Accadde a Novembre", per i tipi Euno book, è l'ultimo lavoro editoriale del professore Giuseppe Sammartino. L'ex dirigente scolastico parla, attraverso questo suo romanzo d'esordio, della sua amata Sicilia di tanti anni fa, segnata da morte e miseria (siamo verso la fine del secondo conflitto mondiale). Una Sicilia che prova a risorgere dalle macerie post guerra. Il romanzo racconta le vicende di due giovani universalmente lontani per appartenenza sociale, il conte Luigi Mantegna e la popolana Francesca Prezzaventro. Una storia d'amore e di vita, ambientata in un paese che trae ispirazione, dalla città normanna di Troina. Un racconto di sintesi e genialità, di tradizioni culturali, di nostalgia e di ricordi popolari, raccontati in tempi rapidi e precisi, che rimarrà nel cuore dei lettori per sempre.
MELZIBA
ALIAS CARMELO PONTORNO
“Ministro della comunicazione da sempre, da quando non c’era internet ad oggi periodo social”
Colui il quale ci ha raccontato la storia politica leonfortese degli ultimi cinquant'anni...
Nato a Leonforte il 22 marzo 1938, dove vive e opera, ex funzionario e addetto ai rapporti con la stampa all’Inail di Enna. Iscritto all’Albo dei giornalisti pubblicisti sin dal 1974, da oltre cinquant’anni è corrispondente dei quotidiani il Giornale di Sicilia e la Sicilia (attualmente scrive per quest’ultima). Ha collaborato con riviste e giornali regionali (Sicilia Tempo, Catania Sera, il Giornale del Sud, Orizzonti, Provincia di Enna, Il giornale di Leonforte dove è stato il Direttore), con Tv locali (Tele Enna e Azzurra Tv) e anche con Rai3 quando moltissimi anni fa ha partecipato, come inviato da Leonforte, a “Chi l’ha Visto?” - la nota trasmissione condotta da Donatella Raffai - nella puntata dedicata al “caso Trovato” (il nostro concittadino svanito nel nulla). Ha intervistato critici, presentatori, attori, politici e artisti che rispondono ai nomi di Vittorio Sgarbi, Pippo Baudo, Pino Caruso, Riccardo Cucciolla, Nando Gazzolo, Carlo Muscetta, Franco Battiato, Antonio Caponnetto, Angelo Scandurra, Liborio Termini, Vittorio Ribaudo. Viene dal mondo dello sport. Come calciatore ha militato nelle leonfortesi Unrras Casas, Libertas Leonforte, Stella Rossa e altre del Csi; da allenatore ha guidato Leonfortese – che ha contribuito a fondare nel 1967 e sua ultima esperienza (come Direttore Tecnico) -, Tavaca, Branciforti e Nissoria. “Il giornalista per Eccellenza”, sicuramente il migliore che Leonforte abbia avuto. Il quale in modo chiaro e professionale ci ha quotidianamente raccontato e continua a raccontarci, attraverso la raccolta di articoli (più di diecimila) e notizie, la storia e la politica leonfortese. Una delle penne più acute del giornalismo ennese. Non c’è giorno che il suo nome non appare sui giornali (inizialmente si firmava Melziba, oggi si firma Carmelo Pontorno).
Un giornalista storico, innamorato del proprio lavoro, ma soprattutto della propria indipendenza. Sempre coraggiosamente se stesso. Ha incontrato sulla sua strada altri giornalisti locali, come Placido Villari, Rino Vasta, Jose' Trovato ecc…, e l'amicizia, quando è nata, è stata sempre il naturale esito di un rapporto franco e sempre leale. Uomo di tre passioni: giornalismo, politica e calcio, entrambe gli sono familiari. Professionista leale e corretto. Ha sempre scritto con lucidità, mai in modo faziosamente appassionato e di parte, la storia e i fatti di Leonforte. E’ anche un Benemerito del calcio leonfortese le cui cronache portano alla ribalta il calcio leonfortese a livello provinciale e regionale.
(Giornale Epoca 88/ Leonforte 03.04.2023)
Laureato in Pedagogia, ha insegnato Filosofia e Scienza dell’Educazione presso il prestigioso Liceo Ginnasio Statale Nunzia Vaccalluzzo di Leonforte. Pare che tanti anni fa un preside lo abbia espulso dal Liceo per la sua attiva militanza all’estrema destra. Giovanissimo, aderisce alla Giovane Italia, associazione giovanile vicina al Movimento Sociale italiano, è nominato segretario provinciale del Fronte della Gioventù ed entra a far parte del Coordinamento Regionale per la Sicilia Orientale. Universitario a Catania, si iscrive al G. U.F. (Gruppo Universitario Stampa) ed entra nell’Esecutivo di Ateneo. Nel 1970, chiede la tessera del Movimento Sociale Italiano di Leonforte ed è chiamato a Enna alla direzione provinciale del partito. Il suo primo comizio, tenuto a Leonforte in Piazza Carella, fu per lui traumatico perché continuamente interrotto dal grido: “Fascista carogna, ritorna nella fogna”. Consigliere missino e capogruppo al Consiglio Comunale di Leonforte interrottamente dal 1975 al 1993, nel 1990 è nominato componente del Consiglio Nazionale del Lavoro del Msi-Dn e ricopre più volte la carica di Commissario Provinciale sia del Msi-Dn (Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale) che di An (Alleanza Nazionale). Nel 1996, anno de Congresso di Fiuggi e alla svolta del Msi-Dn, convinto sostenitore della svolta finiana, è tra i fondatori di Alleanza Nazionale nell’ennese e su indicazione dello stesso Fini ricopre la carica di commissario provinciale del partito. Dal settembre 2010, dopo aver vinto il ricorso presentato al Cga (Consiglio di Giustizia Amministrativa) di Palermo, subentrato al nicosiano Sergio Mattarella, è nominato consigliere provinciale e aderisce al Pdl terminando il suo mandato il 16 giugno del 2013. Così, il professore La Porta commentò la sua iscrizione fin da giovanissimo al partito della sua vita: “L’adesione al Msi-Dn ci fu dettata, allora, dalla ragione, che ci consigliava di mettere a tacere il cuore. I tempi erano cambiati e l’entusiasmo della nostra giovinezza non poteva essere mortificato sull’altare dei ricordi, che alla fine non erano neppure i nostri. La nostra vita politica era nel movimento sociale italiano che c’invitava ad andare avanti, avanti per l’Italia anche nella realtà ennese. Per parte mia, continuo a pensare che sono sempre gli uomini a fare camminare con le loro gambe le idee e gli uomini sono figli dei tempi che mutano di continuo”. Per molti anni, fino alla scomparsa di Alleanza Nazionale, ha ricoperto anche la carica di Presidente della Consulta Etico Religiosa. Così, parlando della destra ennese, ebbe ascrivere in una sua lettera aperta: “Noi proveniamo dal glorioso Msi (Movimento Sociale Italiano). Dopo non poche esitazioni, approdiamo ad Alleanza Nazionale per sacrificarci, confluendo nel Pdl. Nessuno può consentirsi di vilipendere la nostra storia. Apparteniamo al partito di Gino Ferrari e di Nino Buttafuoco. Siamo la destra ennese: la destra popolare e nazionale, abituata a stare all’opposizione, a fare minoranza, ma anche a governare orgogliosamente bene…”. La Porta rappresenta la perfetta evoluzione della destra conservatrice creata nell’immediato dopoguerra dal grande Giorgio Almirante; una destra che, legandoli e modernizzandoli, metteva insieme il radicalismo della sinistra con il radicalismo ontologico della destra. Uomo di valori, coerente e sempre in linea con le idee maturate nella prima giovinezza, nato per la politica, cresciuto con gente vera, Salvo ha fatto le battaglie culturali contro il conformismo ed è fortissimo il suo attaccamento alla causa dei martiri delle foibe e degli esuli istriani, fiumani, dalmati. Politico del doppiopetto gessato, si distingue per la serietà e nobiltà del modus agendi e anche per gli abiti che indossa (ama spesso vestire in loden blu; ricercato, ma non tale da farlo definire uno snob). Quando parla (benissimo e con eleganza di parola e di pensiero), scalda le platee suscitando applausi a scena aperta. Lo conosciamo da molto tempo. Maurizio, in particolare, è legato a lui da antichissima amicizia e ama spesso raccontare di un malinteso sorto tra lui e il professore La Porta: “Nel periodo in cui ricopriva la carica di sindaco di Leonforte (metà anni novanta), mi ero appena fidanzato e come fanno tutti i fidanzati passavo parte della giornata con la mia ragazza, passeggiando in piazza San Francesco, alle spalle del Municipio. Mi capitava spesso di incontrarlo quando, allicchitato come al solito, posteggiava la sua scassata Renault 4 nei pareggi della piazza; lui, ogni volta che m’incontrava mi chiamava e con il gesto delle mani mi diceva: “Maurizio… Ok due!”. Mi venne il dubbio che volesse prendermi in giro per l’assidua presenza, mia e della mia fidanzata, in piazza San Francesco, per cui decisi che se avesse ripetuto quello che mi sembrava un segno di sfottò, gliene avrei chiesto ragione. L’occasione non si fece attendere. Venutami a trovare a due passi da lui, richiamai la sua attenzione e gli chiesi: “Salvo, perché mi prendi in giro, che significa questo OK, due?”. La risposta mi fece diventare rosso in faccia come un peperoncino: “Maurizio, credi per davvero che ti prendo in giro? Allora non hai capito niente di me! Fra cinque minuti, vai con la tua ragazza a leggere le deliberazioni di giunta attaccate all’Albo Pretorio del Municipio e troverai la risposta a questo Ok… sono due”. Ascoltai il suo consiglio e andai a leggere le deliberazioni dell’Albo Pretorio. Leggendole, mi crollò il mondo addosso e mi vergognai di me stesso. Davanti ai miei occhi, due delibere comunali con le quali venivano affidati a me e a mio fratello Sergio degli incarichi professionali. Ha sempre la battuta pronta. Gli piace camminare e a volte prende l’autobus per Catania solo per andare a fare una passeggiata in Via Etnea. Ride con gusto, ama dialogare e accoglie tutti con una cortesia d’altri tempi. Profondamente siciliano, chiama la Sicilia: la mia terra. Devotissimo alla Madonna Maria Santissima del Carmelo, si definisce un laico liberale cattolico. Lo studio della storia, il lavoro e la famiglia (oggi è un pensionato che si dedica ai nipoti), gli amici, la politica, sono queste le cose che riempiono la sua vita. Definisce la politica fatta con onestà e con il cuore la migliore medicina per tutti i mali. Politico di lungo corso, sin da giovanissimo, iscrivendosi al Fronte della Gioventù, dirige il suo impegno verso i giovani, in particolare verso gli studenti universitari. E’ sicuramente uno degli uomini politici ennesi più longevi e prestigiosi della Casa Comune della destra ennese. Missino nel senso più puro e onesto del termine, sempre incline a una appassionata apologia dell’idea fascista, ha una platea elettorale trasversale, di destra, di sinistra, di centro. Sindaco per un quinquennio di Leonforte, spontaneo interprete e promoter della politica del sorriso e del buonumore, è un mito per i giovani. Nutre un amore viscerale per Leonforte e la chiama pupilla ei miei occhi. Dinamico e giovanile nonostante l’età, è stato ed è tuttora un vivace e tenace alfiere della giovinezza. Così lo ha descritto il noto giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco: “E’ lo scrigno dentro cui si chiude la vita interiore di centinaia e centinaia di persone che ogni giorno incontrano il suo sorriso, la sua cura, la sua sollecitudine…”. In un’altra intervista rilasciata al quotidiano Il Foglio di Giuliano Ferrara, così ancora Pietrangelo disse di lui: “Rappresenta il gentiluomo del racconto…”. Legatissimo a Nino Buttafuoco, cellula storica della destra italiana nonché suo maestro e padre spirituale, così dopo la morte di Nino, il La Porta, scrisse: “Ha insegnato qualcosa a ognuno di noi! Proprio due ore dopo la morte di Giovanni Paolo II si è spento Nino Buttafuoco. L’onorevole. Sempre così l’abbiamo conosciuto: l’onorevole! La battuta sempre pronta, il sorriso sornione; lo sguardo birbante, accattivante. Certamente, gli amici se li è saputi scegliere Lui.. Le migliori compagnie… sempre! E ora quest’ultimo viaggio… in compagnia del Papa! Quando un amico, un maestro, una guida non c’è più non si contano i pensieri che ti assalgono. Il suono della voce si insinua nelle orecchie; sembra che ti parli e ti dica quelle cose che non ti hai mai dette e che tu forse avresti voluto sentire dire e… ti struggi dal desiderio di dire quello ce non sei mai riuscito a dire! Una similitudine torna alla mente: la sera, di ritorno dai giri elettorali, si fermava estasiato a guardare la Sua Leonforte, il palazzo e le case accoccolate a fargli da corona con le loro lucine da presepio. Guarda - mi diceva - la chioccia coi pulcini! guarda! E ora la chioccia apre le sue ali per accoglierlo e farlo riposare per sempre! Addio… Leonforte tre aprile duemilacinque…”.
Persona che sicuramente negli ultimi 30 anni ha scritto tra le pagine più importanti del calcio leonfortese. “A parte noi presidenti, che ci alterniamo nel corso della vita societaria - scriveva di lui Antonio Russo - se esiste ancora oggi la Leonfortese, si deve dire grazie al lavoro svolto da Angelino Salerno. Vera pietra miliare del calcio biancoverde, che da oltre trent’anni cura il nostro settore giovanile”.
Per tutti conosciuto come il “Mister”, dopo avere appeso le scarpe al chiodo ha dedicato tutta la sua vita alla crescita dei talenti locali. E grazie al suo importantissimo lavoro la Leonfortese è riuscita a venire fuori anche da momenti non certo facili. È stato e continua ad essere “uomo Leonfortese a 360 gradi” e quando chiamato in causa ha anche allenato la prima squadra prendendosi anche la soddisfazione di vincere la Coppa Trinacria.
Uomo di sport e grande motivatore, è stato e continua ad essere un punto di riferimento per tanti giovani non solo leonfortesi ma di un intero comprensorio. “Una figura come Angelo Salerno è un valore aggiunto non solo per una società ma per una intera comunità - scrisse di lui il Club Manager Riccardo Caccamo - quello che ha fatto e continua a fare Angelo per la comunità leonfortese è un lavoro impagabile e che merita di essere valorizzato anche dalle istituzioni. Se nelle nostre famiglie crescono bravi figli non come calciatori ma prima di tutto come uomini lo si deve a persone che decidono che la loro missione di vita è quella di trasmettere alle nuove generazioni attraverso lo sport dei sani valori. Ed Angelo Salerno è uno di questi. La Leonfortese ma soprattutto le famiglie leonfortesi possono stare tranquille di avere affidato i loro figli in buonissime mani”.
Il calcio giovanile leonfortese sta ad Angelo Salerno come Leonforte sta alla Granfonte (cit. Riccardo Caccamo). Senza alcun invidia il numero Uno, da sempre “testimonial” della prima squadra di Leonforte. Un galantuomo benefico, ma quando esplode è incontenibile. Si è sempre distinto per il suo impegno e la sua serietà verso i suoi ragazzi, che per lui scapolo, sono i suoi figli prediletti. Molto apprezzato da quanti lo conoscono, al punto che, quando si è parlato del “comprensorio” con Agira e Nissoria, i dirigenti della Leonfortese hanno quasi urlato: “Angelo Salerno non si tocca”. Per dieci stagioni consecutive, periodo 1999/2009, ha ricoperto tutti i ruoli di tecnico in seno alla Leonfortese dalla prima squadra ai pulcini, occupandosi pure del Centro di Addestramento Calcistico-Scuola Calcio. Durante queste stagioni ha svolto anche il ruolo di segretario, curando anche l’attività amministrativa dalla prima squadra al Ccb; sicuramente caso unico in Italia, se non uno dei pochissimi ad avere avuto in mano l’intera società. Insomma faceva tutto lui…!
Da calciatore, si è fatto valere militando nella mitica Tavaca di Leonforte di Enzo Barbera. Da politico, pur avendo idee di sinistra, ben radicate e chiare, ha elegantemente tenuto una posizione, se non al di sopra, di equidistanza tra le parti. Nato a Leonforte il 19 settembre 1957, laureato in Medicina e Chirurgia, medico dirigente presso l’Ospedale Ferro-Branciforti-Capra di Leonforte. Giovanissimo, s’iscrive al Pci (Partito Comunista Italiano) e dà inizio alla sua carriera politica, percorrendo tutte le tappe gerarchiche del partito, inizialmente come attivista, quindi come dirigente, con incarichi sempre più da responsabile: componente del direttivo, segretario sezionale, componente del direttivo provinciale e regionale. In politica, preferisce il classico ramoscello della pace: non appartiene alla diffusa categoria dei piromani, che appiccano il fuoco a proposito e a sproposito, ma a quella dei pompieri, sempre pronti, efficaci e rapidi nell’intervenire. Non ha un elettorato clientelare ed è molto apprezzato per la chiarezza delle idee, espresse con garbo signorile, solidamente ancorate a una cultura che auspica un sano equilibrio sociale e rifugge da sordidi, mistificanti traccheggi. Doti che l’hanno portato a ricoprire la carica di sindaco di Leonforte per ben due volte, dall’1.07.1990 al 27.08.1992 grazie al compromesso storico (primo in Italia) Dc-Pci, e dal 30.06.2008 all’8.06.2013. Nel secondo mandato, ottenuto dopo le elezioni a suffragio elettorale, batte in un serrato ballottaggio, l’ostico avversario dell’Mpa, Ones Benitende (uno dei più famosi e preparati avvocati penalisti della Sicilia). In precedenza, essendo sindaco il collega medico Carmelo Ilardo (Dc / area Ing. Giovanni D’Anna, che vedeva ben 4 consiglieri comunali democristiani presenti in consiglio: Nino Salamone, Ferdinado De Francesco, Giacinto Di Fazio e lo stesso Ilardo), aveva ricoperto, dal 15.01.1988 al 30.06.1990, la carica di vice sindaco. Nel 1992, tra le fila del Pci, è stato candidato alla Camera dei Deputati, Collegio Sicilia Orientale. In quella competizione, conseguì ottimi risultati (6.692 voti), anche se la sua candidatura era solamente di supporto al partito; allora, era il partito comunista, che decideva chi doveva essere eletto. Nel 2003, alle elezioni del 24 maggio per il Consiglio Provinciale, fu nel collegio Enna 2 (Sud) il primo degli eletti, tra le file della Margherita-Dl. Nel 2005, dopo due anni di presidenza Elio Galvagno (dimessosi perché eletto deputato regionale all’Ars), fu chiamato ad assumere la carica di presidente del Consiglio Provinciale per i restanti tra anni (amministrazione Cataldo Salerno). Al medico leonfortese andarono sedici voti, contro i sette del candidato della minoranza Carmelo Randazzo (Udc). Alle elezioni regionali del 28 ottobre del 2012, candidandosi con il Pd, tento' la scalata a Palazzo D’Orleans e con 2.030 voti fu il secondo della lista, preceduto dal dott. Mario Alloro (segretario provinciale del Pd); anche questa, una candidatura di supporto al partito.
Giovanni D’Anna è nato a Leonforte il 22 ottobre 1952. E’ laureato in Ingegneria. Ex funzionario dell’Ufficio Tecnico del Comune di Enna, iniziò a fare politica nelle file della Democrazia Cristiana ennese. Moderatore fortemente ancorato ai valori propugnati ed espressi dalla Democrazia Cristiana di De Gasperi.
L’attività dell’Amministrazione D’Anna, nel quinquennio 2003-2008, è stata molta proficua. Un particolare merito va riconosciuto al Sindaco D’Anna per aver ottenuto dal Ministero degli Interni l’istituzione a Leonforte del Distaccamento Permanente dei Vigili del Fuoco; da ricordare, inoltre, il rifacimento della rete idrica comunale (primo cantiere a partire in Sicilia, dopo l’istituzione delle Autorità d’Ambito / Ato Idrico), il potenziamento dell’illuminazione pubblica e l’urbanizzazione della zona nord del paese. Terminata la sua missione quinquennale di Sindaco di Leonforte, l’Ing. Giovanni D’Anna ritenne opportuno dedicarsi alla famiglia.
Come giocatore, ha ricoperto il ruolo di centrocampista (alcune volte, verso la fine della carriera, ha giocato anche da libero), mentre da allenatore, a partire dalla stagione 1997/98 ha diretto da tecnico per alcuni anni il Nissoria Calcio dei Glorioso in Prima Categoria. Ha esordito da calciatore appena giovanissimo nella Leonfortese, ma è uscito presto dai confini locali approdando prima al Ravanusa (Promozione), e poi via via al Pro Favara (Interregionale), all’Agrigento (Interregionale, dove qui fu soprannominato, per il modo di tirare le punizioni, “Il Platini di Agrigento”), al Cianciana (Promozione) e infine alla Nuova Plutia di Piazza Armerina (Promozione). Prima di appendere le scarpette al chiodo ha disputato alcuni campionati con la Leonfortese (Promozione).
Riguardo a Mirello Crisafulli, tra i tanti che di lui scrivono e parlano, c’è stato chi, si è espresso in questi termini: “Un politico del fare e del territorio che ha saputo reggere meglio di tanti altri i metodi della politica siciliana per evitare gli immobilismi tipici della nostra terra”. In questa affermazione troviamo il meglio e il peggio… Al di là di ogni definizione e/o classificazione relativa al valore politico (non sarebbe arrivato dove è arrivato se non fosse stato davvero in gamba), Crisafulli è un uomo di immenso carisma, concretamente rappresentato dai quattro nomi, nomina omina, che precedono il prezioso cognome (in Crisafulli è evidente la parola chrysós=oro; tutto il cognome, Crisafulli, sarebbe un diminutivo di Crisafi): Vladimiro, stando allo slavo Vladimiru o al germanico Waldemar, suppergiù “chi è celebre e governa con grandezza”, Benedetto: il nome si spiega da sé, Adolfo: dal nome germanico Adalwolf, “nobile lupo” e in senso lato “nobile guerriero”, “nobile protettore”, “nobile soccorritore”. Innocenti: non sembra essere il plurale di innocenti, ma quale che sia, eredita in ogni caso il senso principale del sostantivo innocenza da cui deriva: mancanza assoluta di colpa o responsabilità, morale e giuridica. Speriamo che Il senatore della nostra Terra voglia accogliere con un sorriso queste nostre stravaganze sui suoi quattro nomi.







Sociologo provetto, seppe comprendere e rispettare le profonde istanze di tre popoli: regalbutesi, nissorini e leonfortesi. Qualcuno afferma che la sua vera confessione avvenne al ritorno dall'Africa, segnato dalla malattia. Durante gli anni di studio a Roma, gli venne affibbiato il nomignolo di "Professorino". Scelse di vivere sempre in canonica, che per lui rappresentava una scuola di fraternità sacerdotale. Furono anni di gioia, preghiera condivisa e ministero, vissuti con serena e gioiosa amicizia. Giovani, ragazzi, anziani, fedeli e suore non gli fecero mai mancare affetto e stima, così come i suoi parenti regalbutesi, che in lui vedevano una guida familiare.
Basta il nome a far riaffiorare i ricordi di un atleta geniale che ha segnato la storia biancoverde: “Marcava anche i tifosi in tribuna, che lo guardavano attoniti. Lo stopper lo marcava, il libero lo raddoppiava. I terzini lo triplicavano, gli altri lo guardavano a vista. Ma lui diventava lo stesso l’uomo partita... Altre volte, invece, dopo aver marcato difensore e portiere giunto sulla linea di porta, non calciava, ritornava indietro di alcuni metri, riaspettava portiere e difensori e dopo averli ancora una volta annullati si decideva a mettere la palla in rete”. Antonello, così è chiamato calcisticamente a Leonforte, è stato sicuramente il giocatore più forte nella storia del calcio leonfortese. Per lui parla il suo curriculum. Ha realizzato più reti di ogni altro con la maglia dei Leoni, sia in prima squadra che nelle giovanili (oltre 300 reti). Ma è soprattutto l’unico leonfortese ad aver giocato nei tornei professionisti di Serie B e Serie C1.
